La prima settimana:
Dopo aver presentato ognuno il proprio progetto, ne sono stati selezionati cinque sui quali mettere in pratica gli insegnamenti dei professionisti di Mind the Bridge.
Dall’app per chi mangia “diversamente” Cucina Mancina, al modo più veloce di lasciare un messaggio vocale Vmsme! Dalla camicia con chiusura magnetica di YouareU, alla nuova soluzione di Epi-c per combattere il cancro.
SetLife è uno dei progetti scelti.
La prima cosa che impari in MTB è “non affezionarsi troppo” alla propria idea di partenza. Troppo spesso si rischia di restare ancorato alla propria idea iniziale credendola unica, irripetibile e perfetta. Questo porta purtroppo a perdere di vista i propri obiettivi creando un vero e proprio effetto boomerang.
L’approccio da utilizzare, la Lean Methodology, per lanciare una startup ha poco di tradizionale e si basa sull’idea che bisogna conoscere il proprio mercato per conoscere realmente il proprio prodotto.
E per conoscere il proprio prodotto bisogna testarlo lanciandolo sul mercato e adattandolo di volta in volta alle esigenze espresse dal consumatore.
Testare il proprio progetto significa metterlo in discussione e doverlo adattare, modificare secondo le esigenze del target. Si tratta di un procedimento non sempre facile da attuare ma indispensabile perché solo cosi si puo creare un prodotto che il mercato è pronto ad accogliere, accettare ed utilizzare.
Per questo motivo, durante la prima settimana, in Mind the Bridge ti insegnano a smantellare la tua idea per capirla meglio e renderla più facilmente percepile all’esterno. Perché non basta avere una buona idea, bisogna saperla comunicare al proprio target.
E quando il target a cui comunicare il progetto sono i VC o gli angel vale la pena mettersi in discussione ed imparare le regole del gioco.
a domani
Francesca Caputo