Per promuovere la propria startup non basta spiegare il prodotto, bisogna raccontare una storia (adattandola di volta in volta ai vari interlocutori: consumatori, investitori ecc.), emozionare l’interlocutore e colpirlo con dati sul mercato, sui competitor e fornire motivazioni convincenti.
La storia deve basarsi su una forte e unica “value proposition”.
Deve essere poi adattata ad ogni situazione: si possono avere 20 minuti a disposizione oppure solo tre e bisogna essere in grado di sfruttarli tutti per impressionare l’interlocutore. E indispensabile quindi preparare un pitch persuasivo per ogni evenienza!
L’elevator Pitch è il più breve e difficile: in pochi minuti si può impressionare o perdere completamente credibilità.
Il segreto qual è quindi?
Usare pochi concetti ma chiari: introdurre il prodotto (What, How) puntare sulla Value, stimolare un Call to Action e chiudere riprendendo l’input iniziale.
Ma come definire i valori principali e gli obiettivi prioritari?
Molto spesso ci si perde tra i mille intenti e le troppe opportunità che si attribuiscono all’idea di partenza. La linea di confine tra customer, prodotto e revenue non è sempre cosi netta. Un pot pourri di obiettivi e target è un errore da evitare!
Alla base di un buon progetto c’è sempre un business model chiaro e definito.
La regola è sempre una sola: keep it simple! less is more!
Ma basta davvero tutto questo perché un’idea funzioni?
No! alla base di tutto c’è la costruzione di un buon networking e San Francisco da questo punto di vista offre mille opportunità attraverso eventi quotidiani che mettono in relazione startupper e investitori.
Bisogna quindi saperne approfittare, pensare in grande, “be passionate” e non arrendersi perché anche se 95% delle startup è destinata a fallire…non si sa mai, si può sempre far parte di quel piccolo 5%!
a domani…
Francesca